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Nell’ambito del progetto “Accoglienza e Sorrisi in Libia” un team di 7 medici e infermieri volontari di Emergenza Sorrisi raggiungerà per la prima volta Tunisi per curare giovani pazienti libici affetti da malformazioni del volto.

Il progetto è finanziato dalla Cooperazione Italiana nell’ambito degli interventi di emergenza a sostegno della popolazione libica, di migranti e rifugiati. La missione chirurgica si svolgerà a Tunisi dal 18 al 23 febbraio.

I 27 giovani pazienti libici saranno accompagnati da un’equipe medica libica che seguirà il percorso formativo on the job organizzato da Emergenza Sorrisi e dall’equipe medica tunisina della clinica dove si svolgeranno gli interventi.

Quando si tratta di curare una persona che soffre le differenze culturali si annullano. Nella sala operatoria esiste un unico linguaggio universale che permette di restituire speranza ai piccoli pazienti che curiamo: quello della chirurgia. Nella nostra mission non mancano mai i momenti dedicati alla formazione del personale medico locale perché è solo trasferendo esperienze e know-how specialistico che si può fare la differenza” – spiega Fabio Abenavoli, presidente di Emergenza Sorrisi.

Il Gargaar Multispeciality Hospital di Hargeisa, capitale di Somaliland,è pronto ad accogliere dal 3 al 9 febbraio prossimo l’equipe di Emergenza Sorrisi composta da 8 volontari tra medici chirurghi, anestesisti e infermieri.

Si tratta della prima missione chirurgica di Emergenza Sorrisi in Somaliland. Saranno visitati ed operati bambini affetti da una serie di gravi malformazioni del volto, che rendono impossibile una vita dignitosa ai bimbi ed alle loro famiglie: l’arrivo dell’equipe dei medici di Emergenza Sorrisi è molto atteso ed i pazienti stanno già arrivando, anche da molto lontano.

La missione chirurgica è stata organizzata con il supporto logistico e finanziario di AICS Mogadiscio e, in particolare, grazie alla preziosa collaborazione con il Dott. Guglielmo Giordano ed il suo team, che hanno creduto in questo progetto, rendendolo attuabile attraverso un’importante sinergia con il Gargaar Multispeciality Hospital.

Siamo entusiasti che il lavoro di questi anni svolto in sinergia con AICS Mogadiscio ci abbia portato ad essere presenti per la prima volta in un territorio così complesso del Corno d’Africa” – spiega il chirurgo plastico e maxillo facciale dott. Fabio Abenavoli, presidente e fondatore di Emergenza Sorrisi – “Attraverso il lavoro e la formazione costante dei medici locali vogliamo accendere nuovi fari di speranza anche nei territori in cui ci sono meno risorse e, quindi, manca la fiducia nel futuro. Ogni missione è come un seme che , ben coltivato, porterà frutti preziosi in primis nelle vite dei bimbi a cui restituiremo il sorriso e la dignità, ma anche nel progetto – che non è per noi una utopia – di una sanità più equa, con elevati standards di competenze specialistiche”, conclude il dott. Abenavoli.

 

Photo: Valentina Tamborra

Ogni missione chirurgica è una corsa contro il tempo e a Nassirya il team di Emergenza Sorrisi ha compiuto un autentico miracolo. 111 bambini hanno ritrovato il sorriso e la speranza di un futuro grazie al lavoro senza sosta dei medici e infermieri volontari guidati dal Prof. Mario Altacera, Chirurgo Maxillo Facciale dell’Ospedale Miulli di Bari, che hanno lavorato a fianco dei medici locali per trasferire tecniche e know how specialistico.

Durante la missione che si è svolta dal 17 al 25 novembre presso l’Habbobi General Hospital di Nassirya sono stati visitati oltre 400 pazienti e attraverso uno screening accurato sono state identificate le patologie che necessitavano di una priorità chirurgica. Con questa missione Emergenza Sorrisi ha festeggiato un traguardo importante: gli 11 anni di presenza costante in Iraq.

Una presenza resa possibile grazie al lavoro insostituibile del Dott. Aws, chirurgo e direttore dell’Al Habbobi Teaching Hospital di Nassirya che nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento per l’intera nazione nella cura delle patologie legate alle malformazioni del volto. “L’incidenza delle labio-palatoschisi in Iraq è di migliaia di casi, quasi il doppio rispetto ai paesi più ricchi. Se i bambini non vengono operati entro i 18 mesi, la patologia può compromettere l’udito e le facoltà linguistiche dei bambini. Per questo un intervento tempestivo è prioritario. Ci auguriamo che grazie a questi 11 anni di collaborazione e formazione dei medici locali sempre più bambini possano ricevere cure adeguate e specialistiche e che il dolore dei piccoli e delle loro famiglie venga alleviato” – spiega Fabio Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi.

La missione chirurgica si è avvalsa del contributo di Takeda. Si ringra inoltre Emirates Airline Foundation per aver donato tutti i biglietti aerei del team di Emergenza Sorrisi.

 

E’ in corso di svolgimento – fino al 25 novembre – la 21° missione di Emergenza Sorrisi in Iraq. Un team di 17 medici e infermieri volontari guidati dal Prof. Mario Altacera, Chirurgo Maxillo Facciale dell’Ospedale Miulli di Bari opereranno presso l’Habbobi General Hospital di Nassirya dove saranno curate decine di bambini che presentano labio-palatoschisi, malformazioni del volto, esiti di gravi ustioni e traumi di guerra, fenomeni molto diffusi in questo territorio.

I medici locali hanno effettuato un prescreening sui giovani pazienti per organizzare al meglio le operazioni chirurgiche e le dimissioni post operatorie. “Con questa missione festeggiamo un traguardo importante: gli 11 anni di costante presenza di Emergenza Sorrisi in Iraq. Abbiamo formato medici, professionisti e in particolare abbiamo alleviato le sofferenze di tantissimi piccoli e delle loro famiglie. Abbiamo ridato un sorriso in terre che ancora oggi ne vedono poco”, ricorda il Presidente di Emergenza Sorrisi Fabio Massimo Abenavoli.

Come sopra ricordato Emergenza Sorrisi lavora in Iraq da aprile 2008 e durante ogni missione vengono operati almeno 80/90 bambini e in 11 anni sono state effettuate oltre 5000 visite specialistiche. Il lavoro dei medici italiani è stato favorito dalle infrastrutture ospedaliere donate con il programma Prt (Provincial Recostruction Team), strutture che sono ora interamente di responsabilità gestionale del governo locale di Nassirya e garantiscono migliori condizioni di vita e di salute per la popolazione.

Oltre ad offrire cure mediche specialistiche ai tanti bambini che soffrono di malformazioni congenite al volto Emergenza Sorrisi affiancherà come sempre i medici locali in un percorso di formazione volto a trasferire tutto il know how italiano a livello sanitario. I biglietti aerei del team sono donati dalla Emirates Airline Foundation e la missione si avvale del contributo di Takeda.

Riteniamo autenticamente fondativo e centrale del nostro agire quotidiano la formazione del personale medico locale. Lo testimonia il ruolo sempre più insostituibile del Dottor Aws nostro referente locale; formare medici vuol dire generare speranza in un popolo. Vuol dire che l’agire in prossimità non è un semplice -seppur importante- ‘mordi e fuggi operatorio’ ma è al contrario una paziente opera di crescita e alimentazione, con la stessa tenacia con la quale si cresce e mantiene una pianta per renderla sempre più rigogliosa ” – conclude il dottor Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi.

 

Il team di medici e infermieri volontari di Emergenza Sorrisi è appena tornato dalla seconda missione chirurgica in Somalia a Mogadiscio. Un territorio complesso, provato da oltre 20 anni di guerra civile e difficilmente accessibile in cui le possibilità di cura per i piccoli pazienti sono davvero poche e difficoltose.

Fuori dall’ospedale militare Amisom, dove il team di Emergenza Sorrisi ha potuto svolgere le operazioni chirurgiche in sicurezza, vi era un’enorme pianta di basilico. I medici hanno iniziato a prendersene cura; c’era un po’ d’Italia in quell’orto così lontano da casa. Per prima cosa si sono dedicati alla potatura: perché bisogna tagliare i fiori per far crescere meglio le foglie. Un’attività botanica che ha destato l’attenzione dei colleghi africani. “Perché state tagliando in nostri fiori?” In Africa non conoscevano la ricetta del pesto alla genovese. In Italia non conoscevano la bellezza dei fiori di basilico sotto il sole dell’Equatore.

E’ proprio questo lo spirito che guida il lavoro di Emergenza Sorrisi: uno scambio di conoscenze che unisce e arricchisce ospiti e ospitanti. Oltre cento missioni in tutto il mondo dal 2008 e la seconda in Somalia, teatro molto difficile dove grazie all’impegno di AICS Mogadiscio e all’ambasciata somala italiana si è riusciti ad organizzare una nuova missione che ha restituito il sorriso e la speranza di un futuro a 27 piccoli pazienti. Numerosi interventi chirurgici concentrati in una settimana per bambini affetti da labbro leporino e mancata chiusura del palato, una patologia che altrimenti non troverebbe alcuna soluzione in una situazione complessa come quella somala.

La vera sfida non è solo contribuire con la nostra esperienza e la nostra formazione e le nostre risorse, ma formare medici locali per far sì che, finita la missione, i bambini possano essere trattati negli ospedali somali” – spiega cosi Fabio Abenavoli Chirurgo Plastico e Maxillo Facciale e Presidente e Fondatore di Emergenza Sorrisi. “Certo rimane la sfida delle risorse, bisogna investire sulle infrastrutture e sulla pacificazione del territorio attraverso i canali diplomatici.

Qui in Africa hanno un detto”– conclude il Presidente Abenavoli- “se hai un solo dente in bocca, usa quello per sorridere”.

 

Il team di Emergenza Sorrisi composto da 11 volontari chirurghi, anestesisti e infermieri e guidato dal Chirurgo Plastico e Maxillo Facciale Fabio Massimo Abenavoli, Presidente e fondatore della ONG, è pronto a tornare per la seconda volta in Somalia a Mogadiscio per una missione umanitaria che offrirà cure specialistiche a bambini e giovani adulti affetti da malformazioni del volto. L’operato di Emergenza Sorrisi si consolida così in un Paese come la Somalia, afflitto da più di 20 anni di guerra civile e in cui le possibilità di cura per i piccoli pazienti sono davvero poche e difficoltose.

La missione è stata organizzata grazie al supporto logistico e finanziario di AICS Mogadiscio e in particolare per merito della volontà del Dott. Guglielmo Giordano e del suo team, che hanno creduto in questo progetto rendendolo attuabile nonostante le difficili condizioni del Paese e grazie al sostegno dell’ambasciatore somalo in Italia S.E. Abdirahman Sheikh Issa. La missione è organizzata in stretto coordinamento con l’Ambasciata d’Italia a Mogadiscio e, oltre al partner della Fondazione Abdulle, verrà fatto sistema anche con l’ospedale De Martino, recentemente rinnovato grazie ai fondi della Cooperazione e presso cui verranno ricoverati i piccoli pazienti prima delle dimissioni e il ritorno ad una nuova vita.

La missione si terrà dal 1 al 7 luglio all’ interno della zona sicura dell’aeroporto. Presso l’Aden Abdulle Hospital i medici locali hanno già iniziato le attività di screening visitando e selezionando i giovani pazienti, che altrimenti non potrebbero ricevere cure adeguate in loco. Collaboreranno all’ organizzazione della missione anche lo staff medico delle organizzazioni Amisom e Iqarus. I medici somali inoltre parteciperanno agli interventi chirurgici dove riceveranno aggiornamenti sulle tecniche operatorie più avanzate. Si spera così di replicare il successo dell’attività di Emergenza Sorrisi in Iraq, che, tramite un supporto continuo negli anni, ha visto nascere un centro di eccellenza locale che negli anni è diventato un riferimento per l’intera nazione.

Con la seconda missione di Emergenza Sorrisi in Somalia portiamo avanti un percorso iniziato lo scorso anno e che speriamo porti nel tempo a una proficua collaborazione volta a favorire un’azione di sviluppo positivo e duraturo in questo territorio dove l’accesso alle cure può essere complesso o addirittura inaccessibile a molte famiglie”- ha spiegato Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi.

 

Il team di medici e infermieri volontari di Emergenza Sorrisi è in partenza il 12 maggio per il Benin. Nell’ambito del progetto cofinanziato dall’8×1000 della Conferenza Episcopale Italiana, Emergenza Sorrisi visiterà e offrirà cure specialistiche ai giovani pazienti dell’Ospedale di Abomey Calavi dove ci sono oltre 100 famiglie che hanno registrato i propri bambini per lo screening preliminare.

L’equipe medica

Ad operare i piccoli pazienti sarà una squadra composta da 13 medici e infermieri volontari tra cui il Chirurgo Plastico e Maxillo Facciale Mario Altacera dell’Ospedale Miulli di Bari unitamente al Prof. Gianpaolo Tartaro, Professore Ordinario in Chirurgia Maxillo-Facciale presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, e al Prof. Sinezio de Souza, Professore di Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva a Rio De Janeiro.

La situazione del paese

In Benin la situazione sociosanitaria è particolarmente critica, poiché il sistema sanitario prevede l’erogazione di prestazioni mediche a fronte di una retribuzione. Questo esclude dall’accesso alle cure e agli interventi la maggior parte delle famiglie che spesso vivono con redditi al di sotto della soglia di povertà. In questo contesto le labio-palatoschisi hanno un’incidenza molto elevata e per questo motivo a fronte di un appello del Ministero della Sanità del Benin i medici dell’Associazione si sono mobilitati avviando un progetto di cooperazione sanitaria presso la capitale Cotonou.

Un pensiero per Luca de Pascale

Emergenza Sorrisi ha deciso di intitolare questa missione chirurgica al caro amico Luca de Pascale “una di quelle rare persone che rubano il cuore senza neppure accorgersene” – ricorda Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi. “Luca De Pascale ha curato, confortato, consigliato i suoi pazienti e tutti coloro che gli hanno chiesto aiuto senza mai spazientirsi, senza mai usare parole men che misurate. Uomo di solidissima fede, volontario tra gli ultimi, come sa bene chi alla domenica riceve il conforto di un piatto caldo alla Stazione Termini di Roma, ha affrontato anche la prova più dura con il sorriso: ridarlo a bambini che ne sono privi è per noi un modo straordinario per rendergli onore” – conclude Abenavoli.

Si è conclusa con un bilancio di 73 bambini operati l’ultima missione di Emergenza Sorrisi in Afghanistan. Un risultato importante che testimonia l’impegno ed il grande lavoro svolto dall’Associazione in questo Paese.

Un lavoro costante iniziato 10 anni fa, quando Emergenza Sorrisi ha fondato a Kabul Emergenza Sorrisi Afghanistan, scegliendo come referente locale il dott. Hashimi, che grazie al supporto e alla formazione, che Emergenza Sorrisi gli ha garantito in questi anni è giunto a livelli di assoluta eccellenza. Dalle poche decine di interventi che effettuava 10 anni fa riesce oggi ad operare  oltre 1200 pazienti l’anno in questo centro, che costituisce  un vero e proprio riferimento per tutto il Paese per i bambini che presentano malformazioni del volto.

La missione appena conclusa, è stata realizzata su invito dell’Ambasciata Afghana in Italia e del Governatorato di Mazar I Sharif e si è svolta presso l’Ospedale Universitario Aria Hospital di Mazar I Sharif dove il team di 13 medici ed infermieri volontari dell’Associazione diretti dal Prof. Roberto Cortelazzi, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) ha avuto l’onore di partecipare alla cerimonia inaugurale del nuovo ospedale cittadino.

Il team di Emergenza Sorrisi ha lavorato fianco a fianco dei medici locali, analizzando assieme a loro i casi più complessi, mettendo a disposizione tutto il loro know how a livello sanitario.

Il nostro obiettivo è quello di formare medici con la M maiuscola, medici capaci operare e di avere competenze specialistiche anche in quei Paesi dove un contesto politico-economico più complesso rende tutto più difficile. Grazie all’importante lavoro di questi anni e all’impegno e alla volontà dell’ambasciatore afgano in Italia, che abbiamo avuto modo di ospitare in un recente convegno al Senato, siamo sicuri che la direzione intrapresa sia quella giusta” – spiega Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi.

Emergenza Sorrisi torna in Afghanistan. Si tratta della quarta missione in questo paese per l’organizzazione che da oltre 12 anni offre cure e interventi chirurgici specialistici ai bambini nati con malformazioni del volto o che presentano traumi di guerra ed esiti di gravi ustioni.

Su invito dell’Ambasciata Afghana in Italia e del Governatorato di Mazar I Sharif partiranno dall’Italia 13 medici e infermieri volontari, che raggiungeranno Mazar I Sharif dal 4 al 12 Aprile per restituire il sorriso, ma soprattutto la possibilità di un futuro, a decine di bambini afghani.

Le operazioni si terranno presso l’Ospedale Universitario Aria Hospital, dove Emergenza Sorrisi lavorerà a fianco dei medici locali, mettendo a disposizione dei piccoli pazienti la loro grande esperienza. Da sempre l’Associazione si impegna nella formazione dei medici locali dei territori in cui opera per condividere con loro il know how italiano a livello sanitario.

Il team composto da 13 medici e infermieri volontari, diretti dal Prof. Roberto Cortelazzi, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), volerà in Afghanistan anche grazie al contributo dell’Associazione Flying Angels, che ha messo a disposizione cinque biglietti aerei.

“I nostri volontari lavoreranno ininterrottamente per donare la speranza di un sorriso ai bambini afghani. Formare i medici locali è da sempre una delle priorità dell’Associazione” – spiega il dott. Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi – “In ogni missione ci rendiamo conto che c’è molta strada da fare affinché i medici degli ospedali in cui lavoriamo possano operare anche i casi più gravi in completa autonomia. Ma nel corso delle missioni passate abbiamo gettato un seme e siamo sicuri che, coltivandolo con cura, possa nascere qualcosa anche nei territori più difficili.”

In 12 anni di missioni chirurgiche l’organizzazione ha operato 4863 bambini, visitato 11.000 pazienti e formato 580 medici e infermieri

COMUNICATO STAMPA

Roma, 7 marzo 2019 – Si è svolto questa mattina presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma il convegno organizzato da Emergenza Sorrisi dal titolo “Come aiutarli nel loro paese: E ne ebbe compassione”. L’evento, che ha ricevuto il patrocinio del Senato della Repubblica, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma e dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia ha rappresentato un’importante occasione di confronto sul tema dell’integrazione e della cooperazione internazionale grazie alla partecipazione degli ambasciatori della Somalia, dell’Iraq, dell’Afghanistan, della Giordania e di Foad Aodi, Presidente AMSI.

All’apertura dei lavori il Presidente di Emergenza Sorrisi Fabio Massimo Abenavoli ha letto l’indirizzo di saluto inviato dal Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che riportiamo integralmente di seguito.

Gentilissimi,

vi ringrazio per l’invito al convegno “Come aiutarli nel loro Paese: e ne ebbe compassione”. Purtroppo, impegni istituzionali pregressi non mi permettono di partecipare a questo evento e di condividere con voi gli spunti di riflessione che, sono certa, non mancheranno durante l’incontro. L’attività solidale di Emergenza Sorrisi ricopre, da anni, un ruolo fondamentale nel mondo delle Organizzazioni non Governative. Il vostro sforzo per ridare il sorriso ai bambini affetti da gravi malformazioni al volto non è mirato esclusivamente all’aspetto estetico, ma offre ai piccoli pazienti le condizioni indispensabili per tornare a vivere, mangiare, avere un’esistenza normale e una prospettiva di vita migliore. Permettetemi di precisare che per me è motivo di profondo orgoglio sapere che un progetto italiano abbia portato nei Paesi in difficoltà un seme di speranza e di gioia. Il modello da voi proposto, aiutare le popolazioni con minori risorse attraverso una rete di medici, infermieri e volontari, è un progetto ambizioso, ma vincente. Il vostro impegno nell’educare, formare e specializzare il personale e gli stessi individui che necessitano di cure e sostegno è il primo passo per dare a tutti la possibilità di studiare, lavorare, aggiornarsi e avere l’opportunità di contribuire a costruire una società più equa e giusta. Garantendo condizioni di vita migliori, infatti, si possono combattere anche tutte quelle forme di criminalità che speculano sulla disperazione e che contribuiscono ad aggravare la già delicata questione dei fenomeni migratori. Per questo motivo, realtà come la vostra sono fondamentali e per questo motivo auspico che il vostro impegno si traduca sempre di più in migliaia di sorrisi di bambini. Con questo desiderio, auguro a tutti voi buon lavoro e vi porgo i miei più cordiali saluti”.

In 12 anni di missioni chirurgiche, che hanno restituito sorriso e speranza a 4863 bambini dei paesi più poveri e disagiati del mondo, Emergenza Sorrisi ha sviluppato un vero e proprio modello di assistenza e aiuto per le popolazioni di questi territori, spesso luoghi di partenza di costanti flussi migratori verso l’Europa. 

Nel tempo l’associazione ha sostenuto la creazione di Centri di Eccellenza dove i medici locali sono diventati completamente autonomi e capaci di garantire buoni standard qualitativi per le operazioni chirurgiche. “Proporre un modello vincente di aiuto alle popolazioni con minori risorse diventa oggi più che mai prioritario” – ha ricordato Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi.Soltanto rendendo autonomi gli attori locali è possibile creare un cambiamento significativo. L’impegno a svolgere un’attività di formazione secondo un programma di capacity building, è senza dubbio, il valore aggiunto dell’azione di Emergenza Sorrisi in questi Paesi: è l’innovazione sociale che rende i risultati tangibili e concreti”.

Tutte le missioni organizzate da Emergenza Sorrisi prevedono un’attività di formazione rivolta ai medici locali capace di garantire loro una futura autonomia nell’offrire cure adeguate ai propri pazienti. La presenza di medici preparati in loco porta con sé il vantaggio, ma soprattutto la possibilità per chi necessita di cure, di beneficiare di trattamenti chirurgici specialistici nei Paesi di appartenenza senza dover attendere l’arrivo dei medici stranieri. In Iraq, Afghanistan, Burkina Faso, Congo e Libia Emergenza Sorrisi ha posto le basi per delle strutture specializzate all’interno degli ospedali che ospitano le missioni chirurgiche promosse dall’organizzazione. In totale i professionisti locali coinvolti nei corsi di formazione sono stati 580 per un totale di 4.000 ore erogate.

Ogni volta che uno dei nostri medici, referenti locali, diventa un punto di riferimento nel suo paese per la chirurgia plastica ricostruttiva o per la chirurgia maxillo-facciale – come avvenuto in Afganistan, con il Dott. Ashimi o in Iraq con il Dott. Aws – so di essere sulla strada giusta” – ha concluso il Dott. Abenavoli. “La strada giusta è quella di rendere ogni popolo autonomo e autosufficiente, sotto ogni profilo e quindi, anche nell’avere competenze super specialistiche per operare piccoli pazienti nati con malformazioni al volto, o vittime di traumi di guerra o ustioni”.

Foad Aodi, Consigliere e Coordinatore Area Rapporti con i Comuni e Affari Esteri e Area Riabilitazione dell’OMCEO di Roma e Fondatore di Amsi ha ringraziato Emergenza Sorrisi per l’ottimo lavoro di solidarietà e quello che fa da anni nei nostri paesi di origine. “Questo modus operandi coincide sia con la politica dell’Ordine dei medici di Roma e la sua Area Affari Esteri sia con quella promossa da Amsi”- spiega il Professor Aodi. “E’ prioritario aiutare i pazienti e i medici a casa nostra (in Italia) e a casa loro favorendo una vera cooperazione internazionale e progetti di formazione in loco per cercare di far diminuire le partenze della speranza. Allo stesso modo occorre intensificare i servizi sociosanitari in loco per combattere la fuga di cervelli e la carenza di professionisti della sanità che ormai rappresenta una patologia mondiale”.

Durante l’incontro è stato presentato in anteprima il docu-film “Sulla Strada Giusta – Rinascere medico in Senegal” dedicato alla missione chirurgica in Senegal di Emergenza Sorrisi e realizzato in collaborazione con il provider Sanità in-Formazione e il sostegno di Consulcesi Onlus. La regia di Augusto Natale ha documentato un esempio di aiuto a casa loro, raccontando l’esperienza di un giovane medico volontario alla sua prima missione umanitaria e l’impatto con una realtà dove l’assistenza medica rappresenta una vera e propria sfida.

Ufficio Stampa Emergenza Sorrisi

Edoardo Caprino – e.caprino@bovindo.it – 339 5933457 

Giulia Fabbri – g.fabbri@bovindo.it – 345 6156164